Le culumme: quello strano frutto, tutto pugliese, che in realtà è un fiore!

28 giugno 2022
Le culumme: quello strano frutto, tutto pugliese, che in realtà è un fiore!

La Puglia, si sa, è terra di prodotti unici e genuini che fanno invidia al mondo intero. Basta fare una passeggiata per le sue campagne per ritrovarsi circondati da alberi da frutto o ancora da ortaggi gustosi, oppure camminare per i vicoli dei piccoli paesi di provincia per imbattersi in gruppi di residenti ora seduti di fronte all’uscio di casa mentre si fanno una partita a carte, ora impegnati a confezionare pasta fresca o a preparare i pomodori secchi. 

Fra le bontà della natura che conquistano grandi e piccini, abitanti e turisti, vi sono i fioroni, anche detti culumme, che quando arrivano lo fanno a quintalate. Riposti in grandi ceste di vimini, alla cui base vengono sistemate le foglie del loro albero, i fioroni hanno la forma dei fichi ma sono più grandi e sono un vero e proprio concentrato di sapore, zuccheri naturali, potassio, sali minerali e fibre. 

Fioroni: frutto o fiore? 

Ebbene sì, oggi sveliamo questo mistero, che in Puglia non è più tale: i fioroni sono, innanzitutto, le primizie del fico. Lo stesso albero, infatti, produce prima i fioroni (più o meno a partire dal 17 giugno) e poi i fichi (quando la stagione estiva è bella che inoltrata). Si tratta di infiorescenze carnose, dal gusto sublime, capaci di saziare quanto un pranzo composto da tre portate. Tirando un morso al fiorone, noterai subito la presenza di tantissimi “puntini” bianchi, ebbene, quei puntini altro non sono che fiori. Ogni puntino bianco è la terminazione di un fiore… non è fantastico?

Culumme: perché si chiamano così

Il termine culumme è dialettale e varia in base all’area della Puglia in cui ci si trova, comunque questo termine è comprensibile dalla Capitanata al Salento. Le due e sono mute, dunque si pronuncia l clumm e la sua origine si fa risalire al termine latino corymbum che significa infiorescenza: in pratica gli antichi erano molto più edotti di noi circa la vera natura del fiorone, ovvero di essere un fiore e non un frutto. 

La confettura di fioroni

I fioroni, quando arrivano, arrivano in quantità esagerate. In pratica il raccolto copioso viene distribuito fra parenti, amici e conoscenti perché il fiorone va mangiato nell’arco di pochi giorni altrimenti la sua consistenza si fa troppo morbida. Per evitare di disfarsene, si ha l’abitudine di realizzare la deliziosa confettura di fioroni che può essere utilizzate per farcire dolci e crostate, ma anche due semplici fette di pane. 

Ingredienti per la confettura di fioroni

  • 1 kg di fioroni privati della loro buccia
  • 250 g di zucchero semolato
  • Succo di un limone 
  • 1 bicchiere di acqua 

Procedimento per realizzare la confettura di fioroni

Taglia i fioroni in 4 spicchi e mettili in un tegame capiente, aggiungi il succo del limone filtrato (quindi privo di noccioli), lo zucchero semolato e il bicchiere di acqua. Fai cuocere fino a quando il composto non compare ben amalgamato. Versa la confettura ancora calda nei barattoli di vetro (precedentemente sterilizzati insieme ai tappi), chiudili bene e falli cuocere a bagno maria per una ventina di minuti. Quindi capovolgi i barattoli “a tappo in giù” per una decina di minuti. La tua confettura di fioroni è pronta!

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