Colorati, dolci, impavidi: i fichi d’India caratterizzano i paesaggi pugliesi e svettano alti e variopinti nei cieli tersi dando vita a veri e propri dipinti en plein air. Dei fichi d’India vi abbiamo parlato in questo articolo in cui abbiamo approfondito la loro origine, le loro proprietà e il modo in cui pulirli senza pungersi.
Qui in Puglia se ne mangiano davvero in grandi quantità. Stando alle raccomandazioni più diffuse, bisognerebbe mangiare 1 o 2 fichi d’India al giorno, non di più. Da noi, invece, capita di farne goduriose scorpacciate perché, non è uno scherzo, un fico d’India tira l’altro.
I fichi d’India sono frutti che o piacciono o non piacciono. Sì, è proprio così. Sono talmente particolari e poco usuali, che il loro sapore e la loro consistenza devono conquistarti al primo assaggio.
Come sono fatti i fichi d’India
Pianta, ovvero fico d’India, e frutto, ovvero fico d’India, hanno lo stesso nome ed entrambi sono commestibili quasi in ogni loro parte. Della pianta, ad esempio, si possono magiare le pale, allo stesso modo in cui si mangiano le taccole (tagliate a listarelle e fatte bollire in acqua salata fino a quando non diventano morbide). I fiori, invece, piccolissimi, possono essere utilizzati per arricchire fresche insalate estive.
Dei fichi d’India, dei frutti per intenderci, si mangia la polpa interna con i suoi semi durissimi (occhio a non masticarli, vanno ingeriti per intero oppure messi da parte) e anche la buccia che, una volta privata totalmente delle spine e sbollentata per qualche minuto, va tagliata a listarelle da impanare in uova e pangrattato. Dopo averle fritte in abbondante olio extra vergine di oliva si ottengono dei gustosi e originali chips.
Come si mangiano i fichi d’India
Il modo più classico è quello di mangiarli per quelli che sono, ovvero dei frutti. Dopo aver immerso i fichi d’India in acqua, affinché gran parte delle spine presenti sulla buccia cadano da sole, basta effettuare un taglio sulla buccia e con l’aiuto di forchetta e coltello staccarla da ogni singolo frutto. Mangiati al naturale, i fichi d’India esprimono al meglio il loro sapore: mix dolce e agro che parla e profuma di estate.
In alternativa si possono gustare tagliandoli a metà, per la larghezza, ed estraendo la polpa per lavorarla e renderla più cremosa. Se non ami i suoi semi duri, puoi eliminarli. Una volta che la polpa avrà raggiunto una consistenza morbida puoi riporla nella metà inferiore del fico d’India e mangiarla con un cucchiaino.
È anche possibile realizzare i fichi d’India secchi esponendoli al sole. Basta tagliarli a fette e cospargerli di zucchero di canna. La procedura da seguire è la stessa di quella che si segue per realizzare i fichi secchi. I più innovativi, invece, realizzano la marmellata di fichi d’India che è buonissima da mangiare insieme a formaggi stagionati, come il Caciocavallo e il Canestrato pugliese D.O.P.