Si sa, in inverno i pomodori non ci sono, per questo i pugliesi pur di non farne a meno durante le stagioni fredde si sono inventati la tecnica, molto antica, dei pomodori appesi. In questo modo i pomodori si mangiano anche in inverno.
Ti è mai capitato di girare per qualche paesino della Puglia e di notare in qualche locale queste lunghe file di pomodori belli rossi appesi al soffitto? Ecco, stiamo parlando proprio di questa usanza che, oltre a garantire i pomodori tutto l’anno, colora le nostre piccole città. È una pratica che sta diventando sempre più rara, infatti i pomodori appesi si fanno sempre più raramente e sono ormai prodotti in edizione limitata.
Va detto che non tutti i pomodori sono adatti per diventare appesi; infatti, di solito si prediligono i pomodori di varietà resistenti, dalla buccia bella spessa e dal sapore zuccherino. È questo il caso dei pomodori vesuviani, la cui buccia è notoriamente paragonata a una corteccia, e i pomodori gialletti, la cui polpa è bella rossa e soda.
I pomodori appesi si fanno nell’arco di 3 o 4 giorni dalla raccolta, non di più, altrimenti rischiano di rovinarsi. Ecco come si fanno: per iniziare bisogna dotarsi di ganci in ferro a cui va legato un filo o una cordicella, non più lunga di un metro, dove si andranno ad appendere i “grappoli” di pomodori non più pesanti di 5 kg.
Questi grappoli, una volta appesi alla cordicella e al gancio di ferro, vanno sistemati in un luogo fresco, asciutto e privo di luce, avendo cura di distanziarli parecchio tra loro per evitare la creazione di muffe.
I pomodori appesi vengono molto usati per condire fette di pane raffermo e friselle pugliesi o anche per realizzare la semplice ma gustosissima acquasala.